Libia, il generale Khalifa Haftar lancia un’operazione per conquistare Tripoli. Un attacco che giunge a soli dieci giorni dalla Conferenza nazionale voluta dall’Onu per risolvere la crisi libica. Tripoli è un obiettivo difficile da prendere, e anche se per ora non si è trattato che di scaramucce la preoccupazione è tanta.
Haftar aveva conquistato il Paese tra febbraio e marzo,e ora lancia quella che ha chiamato “Operazione per la liberazione di Tripoli”, dopo che le sue truppe sono entrate senza combattere a Garian a 80 km da Tripoli.
Il messaggio alle truppe
Haftar ha mandato un messaggio audio alle truppe dell’esercito nazionale libico, al grido di “Eccoci Tripoli. Eccoci Tripoli”. Una formula, questa che nel mondo islamico richiama il pellegrinaggio alla Mecca. “Eroi, l’ora è suonata, è venuto il momento” del “nostro appuntamento con la conquista. Oggi facciamo tremare la terra sotto i piedi degli ingiusti”, ha aggiunto il generale Haftar. Nello stesso messaggio, ha poi esortato le milizie dell’ovest ad arrendersi alla sua “marcia vittoriosa“, promettendo salvezza a chi innalzerà bandiera bianca.
Qual è la reale forza di Haftar?
C’è chi ritiene che Haftar in realtà non abbia le forze necessarie per per espugnare Tripoli, e il suo sia un modo per portarsi in posizione di forza in vista della conferenza di Ghadames del 14-16 aprile, che dovrebbe arrivare a decidere una data per le elezioni. Tuttavia nella serata di ieri sono ripresi gli scontri, e la situazione di allarme si è diffusa anche a Roma. Tanto che sualla questione è intervenuto anche il Presidente Giuseppe Conte.
La risposta dai vertici italiani
Il premier italiano ha chiesto “un percorso politico sotto la guida delle Nazioni Unite” perché “le opzioni militari, tanto più se unilaterali, non offrono alcuna garanzia di realizzare soluzioni responsabili e durature”. Allo stesso modo, il Ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi ha dichiarato di esser costantemente in contatto con l’ambasciata a Tripoli e di seguire gli sviluppi con attenzione.