Zuzana Caputova vince le elezioni in Slovacchia e diventa la prima donna alla guida del Paese. “La gente è pronta per il cambiamento” aveva annunciato, e con ragione. Con più del 58% dei voti la “ragazza sconosciuta” – come era stata chiamata dal presidente del Parlamento a Bratislava – è stata eletta presidente della Slovacchia. Lei, avvocato attivista con poca esperienza politica, ha vinto sul diplomatico navigato e commissario Ue (in congedo) Maros Sefcovic. Maros era sostenuto da Smer, il partito populista di sinistra al governo, a picco nei sondaggi dopo l’omicidio, un anno fa, di Jan Kuciak. Quest’ultimo era giornalista che stava indagando sugli affari di imprenditori slovacchi vicini all’esecutivo con la ‘ndrangheta calabrese.
Zuzana Caputova
Nonostante la vittoria schiacciante, l’esito della sfida tra questi due candidati pro Europa non era scontato. Il voto riformista è confluito subito verso la cadnidata. Ma Sefcovic poteva puntare ad allargare il suo bacino. Ha infatti tentato di corteggiare gli elettori della destra nazionalista e populista, rimasti senza rappresentanti al ballottaggio. Per questo ha iniziato a compiere “virate” anti immigrati e anti Bruxell.
Zuzana è divorziata, con due figlie e adesso a un compagno architetto. A conquistare gli elettori la usa oratoria pacata e schietta, oltre alle battaglie ambientaliste e contro la corruzione. Il Paese sceso in piazza dopo il delitto Kuciak si è schierato dalla sua parte. “Sento che il nostro Paese sta cambiando e sta unendo le sue forze. Non ringraziate me. Io sono soltanto fortunata di essere parte di questo processo. Credo che ci stiamo compattando perché c’è speranza per noi. Non è ingenua, né cieca. Non ci aspettiamo che la Slovacchia migliori da un giorno all’altro”.