Sarebbe dovuto essere il “giorno della Brexit“, questo, in cui il Regno Unito sarebbe dovuto uscire formalmente dall’Ue. Invece i parlamentari si ritroveranno nuovamente ad esaminare il testo presentato dalla Premier Theresa May, che costituisce il frutto dei suoi negoziati con Bruxelles.
Il nuove esame del testo
Un testo che è stato è già stato presentato due volte, e due volte bocciato dai parlamentari. Tanto che lo speaker John Bercow ha chiarito che non avrebbe potuto consentire un nuovo riesame a meno di “cambiamenti sostanziali”. Così il governo ha annunciato che avrebbe chiesto ai parlamentari di votare esclusivamente su una parte dell’accordo, privato a questo fine della dichiarazione politica che disciplina le future relazioni tra Londra e Bruxelles. In questo modo si rinvierà sostanzialmente la discussione sull’altra parte alle prossime settimane. Al voto di oggi è legato il futuro della premier Theresa May, che si è impegnata, in caso di approvazione, a dimettersi e lasciare che sia qualcun altro a gestire il futuro dei rapporti con l’Ue.
Un possibile rinvio
Se l’accordo venisse approvato oggi, il governo strapperebbe a Bruxelles il rinvio al 22 maggio dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. Sul voto però pesa la contrarietà all’accordo espressa da Laburisti, un certo numero di Tory Brexiteers e il Dup, il Partito Unionista Democratico.