Il nuovo codice penale, nella zona del Brunei, ha inteso definire che l’omosessualità e l’adulterio con la punizione della lapidazione. Il provvedimento arriva nel regno che si affaccia nel Mar Cinese Meridionale. Le novità sono state annunciate dal Ministero della Giustizia del luogo lo scorso mese di dicembre e prenderanno forma il 3 aprile. Secondo la legge islamica praticata dal sultanato si prevedono le punizioni corporali per diversi reati. Un esempio riguarda l’amputazione di una mano per chi si rende colpevole del furto.
Protesta in favore dei diritti umani
Le associazioni, che si occupano dei diritti umani, hanno reagito con fermezza. «Il Brunei deve immediatamente fermare i suoi piani di applicare queste feroci punizioni e rivedere il suo codice penale nel rispetto dei suoi obblighi nel campo dei diritti umani – si legge in una nota di Amnesty International – la comunità internazionale deve condannare con urgenza la decisione del Brunei di mettere in pratica queste brutali punizioni».
Brunei, la proposta del sultano
Il sultano del Brunei, Hassanal Bolkiah, ha dichiarato che il Governo «non prevede che gli altri concordino. Sarà sufficiente che rispettino la nazione così come fanno con le altre». Una nuova via per il Brunei che si aggiunge al divieto di vendita degli alcolici nel Paese.