Sul capitolo della Brexit, Theresa May ha dichiarato di essere pronta a dimettersi. A dichiararlo è stato il deputato dei conservatori James Cartilage che, al termine dell’incontro con il Premier britannico, ha precisato alla Bbc che la May non seguirà la successiva fase dei negoziati.
Brexit, le prossime mosse
In questo caso la Camera dei Comuni si appresta a vivere un’altra giornata piuttosto importante dopo quelle vissute di recente. I deputati, inoltre, sono chiamati a esprimersi in merito a una serie di votazioni relative al processo di uscita dall’Unione Europea. Nello specifico, però, Theresa May ha annunciato che non intende accettare le indicazioni del Parlamento. Potrebbe esserci un “Piano B” che emergerà dal voto dei Comuni qualora si seguano le indicazioni del referendum datato 2016.
La scelta di alcuni partiti
Gli alleati del Democratic Unionist Party, intanto, sembrano volersi sfilare dalla maggioranza. I conservatori euroscettici dell’European Research Group, invece, potrebbe decidere di votare a favore dell’accordo della May. I vertici del partito hanno dichiarato che un rinvio della Brexit è preferibile all’attuale accordo. Ciò potrebbe cambiare qualora non sia eliminata la controversa clausola del “backstop” sul confine irlandese.
Le prossime date per Theresa May
Secondo il nuovo calendario, fissato dall’Unione Europea, il Governo di Londra ha tempo fino al 12 aprile per presentare una nuova proposta qualora non riesca a far approvare al Parlamento l’accordo attuale. L’esecutivo ha però assicurato che anche se il provvedimento non dovesse essere approvato, entro la mezzanotte di venerdì, prevarrebbe sulla legislazione nazionale quella europea, che ha spostato la data al 12 aprile.