Negli anni ’70 lui faceva il pugile e, a tempo perso, il serial killer. Oggi sta disegnando, dalla prigione in cui sconta il carcere a vita, gli identikit di oltre 90 donne che avrebbe ucciso da quando l’America guerreggiava in Viet Nam a quando in California nacque You Tube.
La storia di un serial killer
La vicenda del killer seriale statunitense Samuel Little sta letteralmente facendo inorridire il mondo, posto che quanto dichiarato dall’uomo, che si dichiara (tadivissimamente) pentito die suoi crimini, sia completamente vero.
Purtroppo i primi esiti paiono confermare il contenuto delle sue dichiarazioni choc. In realtà non sono pochi quelli, fa gli agenti del Fbi che si stanno occupando del caso, che sperano che Little almeno in parte menta e che sia partito di brocca a furia di vedere il sole a scacchi.
Decine di omicidi alle spalle
Qualche settimana fa l’uomo, che è in carcere a scontare tre ergastoli, ha seraficamente dichiarato di aver ucciso 93 donne nell’arco di 35 anni. Le ammazzava – ha detto agli uomini del Bureau – prima a pugni, poi soffocandole mentre agonizzavano con la faccia sfasciata dai pugni di un boxer professionista quale Little era negli anni della sua gioventù.
Ma c’è di peggio: dalla sua prigione in Texas, il 78enne omicida sta disegnando letteralmente, armato di matite a punta morbida e sotto strettissima sorveglianza di agenti e psichiatri, i volti delle donne che via via ricorda di aver adescato nei bassifondi d’America, per lo più prostitute e tossicodipendenti, per poi ucciderle di botte.
L’uomo era un pugile
Quegli identikit erano poi stati diramati dagli inquirenti in tutti gli uffici di polizia di tutte le contee e girati a quanti più media possibile, nella speranza che qualche congiunto potesse farsi vivo e riaprire almeno parte di quegli agghiaccianti cold cases.
Identificate un terzo delle vittime
Finora, delle 93 vittime solo 36 sono state identificate. Dalla sua cella, a detta di un detective le cui parole sono state riportate da Tgcom.24, Little pare ridersela, ricordando con una sorta di piacere la sua lunga stagione di mostro a tempo pieno.