Militari armati di gas lacrimogeni e fucili d’assalto hanno attaccato il convoglio di aiuto umanitari alla cui guida era l’autoproclamato Presidente del Venezuela, Juan Guaidò. La notizia, di questi minuti, arriva dal sito del Nuevo Herald, che riporta come la carovana di aiuti, al cui seguito il politico di centro destra che si contrappone al presidente chavista Nicolas Maduro, sia stata fatta oggetto di una azione interdittiva da parte della Guardia National che presidia ormai da giorni il ponte Tienditas, al confine nord occidentale del paese.
La scelta di Guaidò di guidare il convoglio
La possibilità che la decisione di Guaidò di accompagnarsi alla prima carovana di aiuti che avrebbe tentato di “forzare” il blocco dei militari fedeli a Maduro si trasformasse in un’occasione di vero scontro fisico era purtroppo concreta.
Alle 17.30 di oggi Guaidò era stato dato come presente, con il suo staff, alcuni parlamentari e un gruppo di guardie di sicurezza personale, all’interno del convoglio che si accingeva a raggiungere Cucuta, la città che fra qualche ora dovrà tra l’altro ospitare il mega concerto per raccogliere fondi a favore delle popolazioni del Venezuela.
L’intervento della conferenza episcopale
La conferenza episcopale del paese aveva intanto chiesto a Maduro di lasciar passare il convoglio, ma la decisione di Guaidò di farne un’occasione pubblicistica e la “tigna” di Maduro sulla tenuta del confine hanno inevitabilmente creato un mix esplosivo.
L’attacco al convoglio umanitario
L’attacco c’è stato circa un’ora fa, intorno alle 14.30 ora del Venezuela. Non si ha notizia di feriti e parrebbe che sia Guaidò che i 77 parlamentari che si accompagnavano a lui siano usciti incolumi dalla riposta dei militari maduristi che, alla vista del convoglio hanno lanciato lacrimogeni ed assunto una formazione da battaglia, a “V” rovesciata, con al centro tiratori armati che però non avrebbero ingaggiato a fuoco alcuno, mentre alcuni “guastatori” avrebbero cercato di forare le gomme dei camion del convoglio con nastro chiodati.