Un mega concerto a favore del Venezuela, lo sta organizzando per il 22 febbraio il miliardario britannico Richard Branson per aiutare la popolazione ridotta allo stremo e raccogliere fondi per viveri e medicinali, snobbati da Maduro perché ritenuti farciti dal “germe” delle ingerenze Usa nel Paese che lo ha eletto Presidente.
La partecipazione
Giunge in queste ore l’adesione di artisti del calibro di Juan Luis Guerra, Juanes, Maluma, Fer, Carlos Vives, Paulina Rubio e, proprio in questi minuti di Miguel Bosè. Lo scopo di questo “Live Aid” sud americano è gagliardo: raccogliere 100 milioni di dollari di aiuti umanitari. Si potrà contribuire a qualunque livello e con qualsiasi somma, cliccando sul link Venezuela Aid Live.
Un luogo simbolico
Il concerto si terrà esattamente nella zona di frizione maggiore fra i bisogni di aiuto della popolazione venezuelana e il diniego del governo bolivariano di Maduro: quella città di Cucuta che guarda al ponte Tienditas, bloccato dalla Guardia Nacional per evitare infiltrazioni di truppe fedeli a Juan Guaidò e in sintonia con le aspirazioni Usa a seguito degli aiuti.
L’appello di Miguel Bosè
Miguel Bosè ha lanciato un accorato appello dal suo account Twitter.
#AyudaVenezuela @VenezuelaAid #AidVenezuela
— Miguel Bosé (@BoseOfficial) 19 febbraio 2019
Tu donativo aquí https://t.co/ULhkg7vVX0 pic.twitter.com/YFw1tKdFDS
Lo scopo logistico è quello di emulare e superare il mega concerto che, nel 2008, si tenne sul ponte Simon Bolivar in occasione della prima grande crisi dell’era chavista. Quel concerto prese il nome di “Peace without borders”, Pace senza confini, un nome che pare quanto mai attuale nella difficile economia della situazione attuale di oggi ad 11 anni di distanza da quell’evento.