
“Costruisci quel muro”, scritto con la glassa su un biscotto per San Valentino destinato ad una pagina di lancio e preparato da un fornaio americano che, a metà fra lo scherzo e l’endorsement dolciario sulle posizioni di Donald Trump, ha fatto scoppiare un caso politico diventato casino mediatico. Tutto questo proprio nello stato di Washington, quello che porta il nome di un Presidente famoso per non saper mentire.
Perché lui, Ken Bellingham, panettiere proprietario della Bakery Edmond’s, proprio giura e spergiura che non aveva alcuna intenzione di lanciare un messaggio politico con quel prodotto. Scrivere infatti “Costruisci quel muro” sui biscotti a forma di cuore, quelli dove in buona sostanza gli americani – che in queste cose sono un po’ come i beccafichi – ci vergano a calamo di glassa amenità come “Ti amerò per sempre” o “Due anime e un solo corpo” e zuccherume simile alla Addicted to love, è una cosa del tutto normale.
Il messaggio poco velato
Il messaggio, neanche troppo velato, è un’esortazione a ché il famoso muro di confine fra Usa e Messico, quello su cui Trump sta imperniando la sua trucida azione di governo, venga eretto al più presto. Scritto non su un gagliardetto, o sulla cassetta della posta di un casa, come di solito succede nell’America stramboide che non capiremo mai, dove i messaggi politici hanno più appeal se diventano calamite da frigo, ma su un dolcetto per San Valentino. In pratica, sui biscotti dell’amore è andato stampigliato uno spot dell’odio, oltre che del tutto fuori contesto.
L’indignazione di Ana Carrera
Ad accorgersi della magagna è stata Ana Carrera, una figlia di immigrati che, trovata la foto di una confezione dei “cookies conservatori” sul web con i riferimenti circa il loro creatore, ha divulgato la notizia, sentendosi “offesa in quanto persona di origini messicane”. Il panettiere si è comunque scusato, il che presuppone automaticamente che la sua bona fides sull’assenza di volontà nel voler inviare un messaggio politico era una bufala più grossa del muro stesso.
Il commento di Rob Oxford
Rob Oxford, di Edmonton News, che aveva raccolto spiegazioni e scuse del panettiere, ha chiosato la vicenda così: “Personalmente non penso che voler costruire un muro sia indice di razzismo, né che tutti quelli che indossano un cappello Maga siano razzisti”. Ergo, scrivere su un biscotto che il muro va costruito significa solo che ad avere l’idea è stato un buontempone. A breve i tacos con la mostarda che solenne disegna e proclama “Que viva Zapata”. Così, per par condicio.