Nessun “mistero” su Melania Trump, è tutto alla luce del sole, anche la paccata di soldi che un quotidiano britannico, il Daily Telegraph, dovrà risarcire alla first lady americana. Tutto questo dopo un articolo che apertamente le attribuiva falsità riconosciute dalla stessa testata in un tempestivo e sudaticcio pezzo di scuse.
Le scuse del Daily Telegraph a Melania Trump
Scuse che hanno il sapore della beffa, vista l’arrembanza con cui il Daily aveva, in un articolo titolato “Il Mistero di Melania”, snocciolato particolari sugosi sul vissuto della statuaria moglie di Donald Trump.
Veniamo a bomba; il 19 gennaio esce il pezzo galeotto: in esso sono contenute in particolare tre affermazioni che hanno crotalizzato la first lady Usa: primo, suo padre sarebbe stato un despota che annichiliva la famiglia a suon di ringhi ursini; secondo, che l’allora studentessa slovena di architettura Melania Knavs, poi Knass, aveva abbandonato gli studi a causa di un esame dall’esito agghiacciante; terzo, che la sunnominata Melania aveva raggiunto il successo dopo essere convolata a nozze con il super miliardario Donald.
La presa di posizione della first lady
Tutte e tre le affermazioni, giunte sotto gli occhi della moglie del presidente, le avevano fatto schizzar via cenere e lapilli dalle acconce froge ed era scoppiata una Casamicciola tutta in salsa inglese, fra le ex colonie e l’antica madrepatria.
Rettifica delle accuse
L’invito a correggere le castronerie, sussurrato metaforicamente da un portavoce con discrezione tale da essere udito in Nuova Guinea, era stato perentorio: niente papà orco, men che mai l’esame tranchant la carriera in architettura e design e occhio che la Melania era una strafiga lanciatissima già da prima di conoscere l’uomo con la zazzera arancio.
Il quotidiano aveva perciò annunciato pubblicamente, con un pezzo di aggiustamento, di aver preso tre cantonate, chiedendo scusa a Melania ed ammettendo che si, l’editore avrebbe pagato i danni per quella triplice svista.
Chiesto il risarcimento per le offese subite
Pace fatta e onore della first lady ristabilito. Come nelle favole medievali dove lo stesso era messo in punta di lancia di arditi cavalieri. Solo che stavolta i medesimi non portavano i garruli elmi piumati ma le arcigne toghe di uno staff di avvocati capaci di portare in giudizio la luna dopo un’eclissi: per interruzione di pubblico servizio.