Le isole Curili sono un arcipelago di 60 isole che si trova tra l’estremità nordorientale dell’isola giapponese di Hokkaidō e la penisola russa della Kamčatka. E sono contese tra Giappone e Russia dalla fine della seconda Guerra Mondiale. Eppure sembrava fosse stato raggiunto un accordo dopo i colloqui avvenuti tra novembre e dicembre tra Vladimir Putin e il Premier giapponese Shinzo Abe. Si parlava di un patto pronto da firmare tra il 2019 e il 2020 – secondo i più pessimisti. E invece i negoziati hanno subito una brusca frenata.
A scatenare l’ira di Tokyo è la decisione dell Russia costruire altri insediamenti militare sulle isole maggiori dell’arcipelago, Iturup e Kunashir, dove verranno mandati, 3500 militari. E in risposta, Shinzo Abe aumenta la spesa militare. Visto che la minaccia viene per lui anche da Pechino, di cui teme l’espansione nel Pacifico.
La questione
Ed ecco quindi, la questione è questa: le isole Curili sono strategiche per il controllo del Pacifico occidentale, per questo Tokyo le reclama in funzione anticinese. Ma dopo i segnali di apertura sulla questione, Mosca tentenna. E anzi sembra fare marcia indietro inviando militari nelle due isole che, secondo quanto riferito da fonti del Governo russo, sarebbero dovute andare al Giappone. E l‘accordo da firmare nei prossimi due anni sembra allontanarsi e sfumare. Il Giappone è preso tra due fuochi: Cina che vorrebbe espandersi nel Pacifico, da una parte; e Russia dall’altra. Cosa fare? Aumentare le spese per la difesa del 6,4% rispetto all’ultimo quinquennio.
Il timore della Russia
Ma a rendere più complicato il quadro e a ostacolare i negoziati riguardanti le isole Curili è esattamente questo. Mosca teme infatti l’incremento degli armamenti giapponesi, e teme l’asse Tokyo-Washington, che è solida. Teme che le isole Curili possano ospitare basi militari giapponesi, che sarebbero vicine agli Stati Uniti, e diventerebbero punti dichiaratamente ostili al Cremlino. La non militarizzazione delle isole è per Mosca un requisito imprescindibile per continuare i negoziati, eppure il Giappone non sembra intenzionato a rivedere le sue posizioni, e potrebbe voler cambiare gli accordi già presi con la Russia.