Secondo quanto rende noto l’agenzia indonesiana per la gestione dei disastri (BNPB), il bilancio delle vittime dello tsunami in Indonesia è salito a 220. Il numero dei dispersi è salito a 28, mentre i feriti sarebbero 843. L’area più colpita è stata la provincia di Banten, la rinomata zona balneare, ha detto il portavoce del BNPB, Sutopo Purwo Nugroho. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha dato ordine al governo di prendere misure immediate in risposta all’emergenza. Ha anche spiegato come il bilancio delle vittime sia destinato a cresce ulteriormente.
Pantauan udara daerah terdampak tsunami di Pantai Kalianda Kabupaten Lampung Selatan. Korban dampak tsunami di Lampung Selatan per 23/12/2018 pukul 13.00 WIB: 35 orang meninggal duniq, 115 orang luka dan 110 unit rumah rusak. Pendataan masih dilakukan. pic.twitter.com/HcXVkEhqBx
— Sutopo Purwo Nugroho (@Sutopo_PN) December 23, 2018
Un’eruzione vulcanica la causa dello tsunami
Lo tsunami che ha colpito l’Indonesia è stato innescato dall’eruzione del vulcano Krakatau Child, che ha fatto crollare 430 case e una decina di hotel. I danni provocati sono stati gravi. Anche 10 navi e decine di altre imbarcazioni hanno avuto ingenti ripercussioni, ha riferito un portavoce dell’agenzia per la gestione dei disastri Sutopo Purwo Nugroho. Il distretto di Pandeglang della provincia di Banten è stato quello colpito maggiormente. Altri due distretti di Serang nella provincia e Lampung Selatan nella provincia di Lampung, sono stati solo sfiorati.
Decine di palazzi sono stati distrutti dal muro d’acqua, che ha colpito le spiagge di Sumatra Sud e della punta ovest di Giava. Lo tsunami probabilmente è stato causato da un’ondata anomala dovuta alla luna nuova e a una frana sottomarina conseguente all’eruzione di Anak Krakatoa, che forma una piccola isola nello stretto di Sunda, tra Giava e Sumatra. Anak Krakatoa è una piccola isola vulcanica emersa mezzo secolo dopo la mortale eruzione del 1883 del Krakatoa.
L’onda ha fatto strage anche tra gli impiegati della compagnia statale Pln, riuniti per celebrare la fine dell’anno. L’onda devastante si è abbattuta sul palco dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l’evento. Il bassista è rimasto ucciso insieme al manager, altri 4 componenti del gruppo risultano tra i dispersi della tragedia.
I precedenti Tsunami in Indonesia
L’Indonesia, una delle nazioni a più alto rischio sismico del mondo. Si trova a cavallo della cosiddetta cintura di fuoco dell’oceano Pacifico, dove si scontrano le placche tettoniche e si verifica buona parte delle eruzioni vulcaniche e dei terremoti del mondo.
Basterebbe ricordare il maremoto di esattamente quattordici anni fa. Il 26 dicembre del 2004, un terremoto di magnitudo 9.3, uno dei più violenti mai registrati nell’ultimo secolo, scosse l’oceano Indiano al largo della costa nord-occidentale dell’Indonesia. Causò onde alte oltre 14 metri e provocò un’ampia serie di tsunami sulle coste dell’area asiatica, uccidendo almeno 230mila persone. I danni più consistenti furono registrati soprattutto in Indonesia, ma ci furono gravi conseguenze anche nelle aree costiere di Sri Lanka, India, Thailandia, Birmania, Bangladesh e Maldive. Alcune ondate arrivarono perfino in Africa, infrangendosi sulle coste della Somalia e del Kenya, a oltre 4.500 chilometri di distanza dal punto in cui si era verificato il terremoto.