Nuove norme per l’importazione di beni culturali da Paesi terzi. Questa è l’intesa trovata da Parlamento, Consiglio e Commissione Ue riguardante alcune nuove norme in merito. Si prevede l’introduzione di un nuovo sistema di licenze per chi porta in Europa reperti archeologici, rovine di monumenti storici, manoscritti e libri rari, opere d’arte, collezioni e oggetti di antiquariato.
Gli importatori dovranno presentare alla dogana una dichiarazione giurata. Dovranno dimostrare che i beni sono stati esportati legalmente, e le autorità doganali avranno la facoltà di sequestrare i beni se la loro provenienza è dubbia. Scatteranno inoltre sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive per chi viola le regole e presenti dichiarazioni false. Spesso, come è successo con la Siria, i proventi servivano a finanziare il terrorismo.
Le importazioni già vietate
L‘Unione Europea vietava già l’importazione di beni culturali provenienti da Iraq e Siria. Però fino ad adesso non esisteva un quadro giuridico generale a livello europeo che regolasse l’importazione di beni culturali. “Non possiamo accettare che i terroristi sottraggano beni culturali a zone vulnerabili di tutto il mondo e li vendano illegalmente per finanziare attentati terroristici contro i cittadini europei”, ha dichiarato il commissario Ue agli affari economici e alle dogane Pierre Moscovici. “Occorre porre fine a questa minaccia”, ha specificato. Ora l’intesa di principio raggiunta dovrà ricevere l’approvazione formale di Consiglio e Parlamento Ue. Dovranno poi essere definiti i dettagli procedurali.