Il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha commentato all’AdnKronos l’aumento previsto nella manovra economica che riguarda anche l’aliquota della cedolare secca sugli affitti. «Siamo sconcertati perché – con l’aumento della cedolare dal 10% al 12,5% – il governo va a rivedere una misura che è sociale e che è stata approvata sia dai proprietari che dagli inquilini. Questa cedolare è una misura sociale perché riguarda affitti per inquilini disagiati, si applica anche alle locazioni degli studenti universitari».
Cosa è la cedolare secca sugli affitti?
Secondo quanto riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, la cedolare secca è un regime facoltativo che consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali riferite alla parte del reddito dell’immobile. Con i contratti, nei quali è inclusa la cedolare secca, non bisognerà pagare l’imposta di registro e quella di bollo. «La cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione. Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni».
Cosa cambia con il provvedimento del nuovo Governo
Previsto l’aumento dell’aliquota dal 10% al 12,5%. Secondo Confedilizia, in questo caso, non si combatte la tendenza dell’evasione fiscale. «Il Governo va infatti a rivedere una misura anti evasione fiscale per eccellenza. È nei documenti che grazie alla cedolare secca al 10% si è registrato un crollo record di evasione fiscale».