Aveva sollevato un gran polverone la decisione del Miur di ricorrere contro l‘annullamento da parte del Tar del concorso per dirigenti scolastici. Il caso è finito al Consiglio di Stato, riunitosi l’11 luglio per discutere della faccenda. Un caso così urgente che la discussione è stata anticipata di quasi 20 giorni, visto che il CdS avrebbe dovuto pronunciarsi il 30 luglio.
Concorso dirigenti scolastici, si aspetta la decisione del CdS
Come riporta Orizzonte Scuola, il verdetto era atteso in queste ore. E infatti: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Miur sulla decisione del Tar, respingendo l’annullamento del concorso. un sospiro di sollievo, dunque, per tutti i candidati che avevano superato la prova. Una decisione presa perché “deve ritenersi preminente l’interesse pubblico alla tempestiva conclusione della procedura concorsuale”. Tanta fretta dunque per assicurare alle scuole i Presidi già a partire da settembre 2019.
Cosa succede ora
A questo punto al Miur non rimane che completare le procedure di assunzione, cominciando dalla prova orale. E come ha fatto sapere il Ministro Bussetti, che si è detto soddisfatto della decisione del Consiglio di Stato, “procederemo ora senza indugio con la pubblicazione della graduatoria e le assunzioni”. “So quanto hanno studiato i vincitori. Ci sono passato: ho atto anche io questo concorso anni fa. La scuola italiana non può aspettare, ha bisogno di nuovi dirigenti scolastici per guidare i nostri istituti e superare il fenomeno dannoso delle reggenze. Glieli daremo”, ha fatto sapere.
Cosa è successo
Secondo il Tar del Lazio tre dei commissari sarebbero stati incompatibili con la loro funzione. Due infatti, erano coinvolti in corsi di formazione, mentre un terzo ricopriva una carica politica, cosa che è incompatibile con la funzione di commissario al concorso.