Le compagnie telefoniche hanno presentato ricorso per le decisione del Tar in merito alle bollette telefoniche a 28 giorni. Vodafone, Wind-3 e Fastweb si sono viste respingere i ricorsi da parte del Consiglio di Stato. Tim ha presentato il ricorso in una seconda parte ragion per cui non è stata ancora emessa una sentenza. Si presume, comunque, che la scelta sia la medesima. Le compagnie, quindi, vista la decisione dovranno restituire i giorni erosi da giugno 2017. Da oltre due anni, infatti, hanno modificato la contabilità dei mesi.
Bollette 28 giorni, la decisione
La sentenza del Tar prevedeva in un primo momento la restituzione dei giorni entro fine 2018. Il ricorso bloccò il tutto. Secondo quanto riportato dall’Ansa il meccanismo di rimborso sarà la compensazione con le fatturazioni future. Si profila una cifra che va dai 30 ai 50 euro per utente.
Sulla questione si è espresso anche il Codacons mediante il Presidente Carlo Rienzi: «Si apre definitivamente la strada ai rimborsi diretti in favore degli utenti che – attraverso il meccanismo della compensazione dei giorni erosi con le fatturazioni future – dovrebbero ricevere un indennizzo quantificabile tra i 30 e i 50 euro ciascuno per le maggiori spese sostenute a causa dell’illegittima pratica delle bollette a 28 giorni».
La strategia delle compagnie telefoniche
«Le compagnie telefoniche stanno giocando d’anticipo offrendo ai propri clienti indennizzi sotto forma di minuti e traffico internet gratis. I consumatori devono prestare massima attenzione. Tali offerte sono infatti a costo zero per le società della telefonia. Potrebbero non compensare il credito vantato dagli utenti per le fatturazioni a 28 giorni».