Modifiche importanti per la flat tax che riguarda i pensionati residenti attualmente all’estero. Il provvedimento prevede che chi vorrà rientrare in Italia potrà farlo e beneficerà di alcune agevolazioni. Nello specifico, infatti, sarà possibile trasferirsi al Sud nelle cittadine fino a 20mila abitanti spostando, quindi, la propria residenza.
Flat tax, cos’è
La flat tax è un meccanismo fiscale in base a cui tutti i contribuenti tasserebbero la base imponibile con la stessa percentuale e non con un’aliquota che cresce all’aumentare del reddito. È da sempre una misura voluta dalla Lega, ma ora sono state introdotte alcune novità con la Legge di Bilancio 2019. I pensionati che si trasferiranno al Sud, in paesi con popolazione inferiore o uguale a 20mila abitanti, potranno usufruire di una flat tax al 7%. La novità, in questo caso, riguarderà anche i pensionati che rientreranno dall’estero, con tanto di benefici.
Flat tax per i pensionati provenienti dall’estero, i benefici
La flat tax del 7% potrà essere utilizzata per nove anni e non più per cinque, come inizialmente previsto dal Decreto fiscale di fine 2018. Le modifiche, nello specifico, sono state approvate alla Camera dalle Commissioni “Finanze e Bilancio” in merito al Decreto crescita. Il sistema è già in vigore in Portogallo infatti diversi pensionati italiani, nell’arco del tempo, hanno deciso di trasferirsi nella nazione lusitana.
Cosa prevede la flat tax per i pensionati che giungono dall’estero
L’aliquota del 7% sarà applicata ai vari redditi prodotti all’estero per i pensionati che negli ultimi cinque anni sono stati prodotti all’estero. L’emendamento è stato proposto dalla Lega guidata da Matteo Salvini. Si passa quindi al benefico della flat tax per i successivi nove anni. Il provvedimento è valido per qualsiasi categoria di pensionati provenienti dall’estero: in questo caso la proposta non prevede alcuna differenziazione nella tipologia di beneficiari (dipendente dall’attività lavorativa svolta).