Claudio Bisio a sorpresa contro il clima che ha dovuto vivere dietro le quinte a Sanremo. Colpa de “La Lega dell’amore” e di una par condicio invocata dai dirigenti di una Rai che pare essere troppo a trazione sovranista.
Le tensioni troppo forti
Il comico ed attore non le manda a dire ed esce allo scoperto dopo l’avventura sanremese, affermando che no, lui un Festival così proprio non lo rifarebbe. Durante questa 69ma edizione infatti, che Bisio aveva gestito assieme a Virginia Raffaele e subito dietro a Claudio Baglioni, si sarebbero create delle tensioni troppo forti che – afferma il comico in un’intervista a Repubblica – andavano a totale pregiudizio della serenità che sottintende ad ogni performance ben condotta.
Una sorveglianza meticolosa
Ma per colpa di chi? Bisio non ha dubbi; la sua denuncia non è contro una censura che non c’è mai stata, ma contro qualcosa di più strisciante e, se vogliamo, peggiore: un clima da sorveglianza meticolosa che i testi proposti non andassero ad urtare la suscettibilità dei due partiti di governo, la Lega di Salvini e i Cinquestelle di Di Maio & co.
Il pezzo di 25 anni fa
E Bisio spiega l’arcano del titolo “La Lega dell’amore“. Si tratterebbe di un pezzo che il comico faceva con ha Hunziker addirittura 25 anni fa, parte integrante di un demo poi finito in un disco di Elio e le Storie Tese. A detta di Bisio si sarebbe trattato di un pezzo innocuo, con un ritornello fru fru senza particolari aspirazioni di satira e comunque assolutamente decontuestalizzabili dal presente perché figlie di sforzi autorali del passato.
La rivincita di Bisio
Nulla da fare: a detta di Bisio qualcuno avrebbe addirittura tirato in ballo la par condicio nel dettare una linea che quel pezzo lo cestinava proprio in virtù della parola Lega nel titolo. La vendetta, vendetta “artistica” di Bisio, sta tutta nel ritorno in sala con il film “Bentornato Presidente”, con lo stesso aplomb satirico del precedente, battuta libera e, soprattutto, con un’ambientazione contemporanea che vede nel carnet politico di riferimento anche Lega e M5S.