
“Luca era gay”. O almeno lo era ai tempi in cui Povia ne cantava la tormentata parabola gender. Oggi il protagonista della canzone presentata a San Remo dieci anni fa è diventato una sorta di spin doctor per uscire dalla “disarmonia” dell’omosessualità.
Il percorso di Luca Di Tolve
Grazie ad un percorso di fede iniziato a Medjugorje, ad un libro ormai vecchiotto ed a un blog che ha la missione di convertire i gay all’eterosessualità. La racconta Open la storia di Luca Di Tolve, ripresa da Giornalettismo. Oggi un blogger che scrive sul gruppo da lui chiamato Lot-Regina della Pace: “Con la nostra equipe, formata da persone che hanno avuto guarigione interiore (leggasi guarigione – ndr) portando così al pieno compimento la bellezza della propria identità di maschio e di femmina, si possono affrontare le questioni relative alla sfera sessuale-affettiva e relazionale, partendo dalle radici per individuare le cause di questa disarmonia e la strada per ritrovare se stessi”.
Il libro di Luca Di Tolve
Di Tolve, che negli anni successivi al “groove” della canzone con cui Povia parlava di lui aveva pubblicato un libro biografico sul suo percorso di “redenzione”, era stato folgorato sulla via di Damasco nel santuario bosniaco di Medjugorje. “Ero Gay, a Medjugorje ho trovato me stesso”, questo il titolo. Ex reginetto di bellezza degli anni ’90, l’uomo conosce direttamente l’Hiv e dopo un percorso di riassetto e il viaggio “salvifico” al controverso santuario mariano, torna con il tasca e in capoccia l’idea di essere di nuovo un ortodosso, con moglie e sessualità “regolare”.
Il passo da ricevere l’illuminazione a volerla condividere poi con quanto ancora vivevano nell’”eresia dell’omosessualità” è stato breve, social e repentino. Scriviamo amen e proviamo a passare oltre.