Il Consiglio provinciale di Bolzano ha deciso di cancellare l’espressione ‘altoatesino’ e ‘Alto Adige’. Subito è esplosa la polemica. Come riporta l’Adnkronos, la proposta portava la firma di Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit). Però è stata approvata anche con i voti della Volkspartei.
Vengono aboliti i termini ‘altoatesino’ e ‘Alto Adige
Su tutte le furie Alessandro Urzì, consigliere provinciale dell’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia. “L’espressione ‘altoatesino’ è stata sostituita con quella ‘della provincia di Bolzano‘. Con la ‘p’ volutamente minuscola a sottolineare l’abito territoriale “. Invece, “Alto Adige con ‘provincia di Bolzano‘”, ha dichiarato. “La si potrebbe definire una epurazione linguistica, che offende gli italiani che si sentono, a buon diritto, orgogliosamente anche altoatesini”.
E ancora: “E’ la costituzione italiana a sancire il nome Alto Adige, come indicativo di un’area a sovranità nazionale con non può essere in alcun modo cancellata e oscurata da tentativi di pulizia linguistica che sono il preludio a richieste di maggiore autonomia nel senso di totale autoreferenzialità etnica (gli Italiani in Alto Adige sono minoranza) o peggio secessione”.
L’appello al ministro degli Affari Regionali
La “rivoluzione” non è andata giù nemmeno a Michaela Biancofiore, deputata e coordinatrice regionale del Trentino Alto Adige di Forza Italia. Quest’ultima ha quindi deciso di appellarsi al ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e al Commissario del governo di Bolzano. Vuole che “l’aberrante legge approvata dal consiglio della Provincia di Bolzano, a maggioranza etnica Svp-destre, che abolisce il nome Alto Adige, venga immediatamente impugnata”.
Ma anche +Europa ha protestato contro la riforma: “Trovo semplicemente folle la legge della Provincia di Bolzano voluta dagli autonomisti che ha eliminato le parole italiane Alto Adige e altoatesino da qualsiasi definizione legislativa. La Costituzione parla di Trentino Alto Adige (art. 131) e di Alto Adige / Sudtirol (art. 116). Ora il governo impugni la legge. Qui l’autonomia non c’entra. E’ un’offesa all’Italia e alla Costituzione”, afferma Andrea Mazziotti.