La scrittrice Michela Murgia ha deciso di denunciare gli autori degli ultimi insulti social a lei rivolti. In effetti, questa volta, molti, chiamandola “scrofa”, “palla di lardo” o “cesso ambulante”, sembrano avere proprio passato ogni limite. “Sono sui social media da 11 anni, ma quello che mi sono sentita dire negli ultimi 14 mesi non ha precedenti”. Ha detto la scrittrice. “14 mesi. Tanto è durato il governo uscente, tanto è durato il processo di promozione dell’insulto da bar a linguaggio istituzionale”.
Michela Murgia chiamata “scrofa e palla di lardo”
Poi la Murgia passa a elencare gli insulti più crudeli che le hanno rivolto. “Vacca. Peppa Pig. Sbaglio di natura. Spero ti stuprino. Anzi no, per rispetto allo stupratore“. E ancora “scaldabagno con le gambe”. “Mettiti a dieta. Vai in giro col burqa. Non ti insulto che ti ha già insultata la natura. Madonna se sei brutta. Sei più bella che intelligente. Povero il tuo compagno, che ogni mattina si sveglia e deve vederti. Ma poi tu mica lo avrai un compagno. Sarai lesbica come minimo”.
Michela Murgia dice che questo comportamento si chiama bodyshaming. “Denigra il corpo, ma in realtà serve ad annichilire lo spirito”. Sulle donne “ha un impatto violentissimo, perché nella nostra società il corpo femminile è demanio pubblico. Per ogni ‘cesso’ o ‘scrofa’ che riceviamo, l’antidoto è ricordare la forza che quelle parole vorrebbero spegnere. La bellezza che sappiamo riconoscere in noi stesse è la fonte della libertà che vorrebbero negarci“.