
Le polemiche hanno investito il Salone del Libro di Torino per la presenza della casa editrice Altaforte. E ora arriva l’esposto della Regione Piemonte e della Città di Torino. Contro la casa editrice che ha pubblicato il libro su Matteo Salvini c’è infatti l’accusa di apologia del fascismo.
I motivi dell’esposto contro Altaforte
E in effetti, ai microfoni di Un giorno da pecora, l’editore Francesco Polacchi aveva ribadito con forza “di essere fascista nell’unico senso possibile“. Ancora, che “l’antifascismo è il vero male di questo Paese”. Proprio a fronte di queste dichiarazioni, che già avevano suscitato reazioni e defezioni alla manifestazione di Torino, Regione e Città di Torino hanno presentato l’esposto.
La nota congiuta di Regione Piemonte e Città di Torino
Nella nota congiunta si legge che “alla luce delle dichiarazioni sul fascismo, rilasciate a mezzo stampa e attraverso emittenti radiofoniche dal signor Francesco Polacchi”, Regione Piemonte e città di Torino “ritengono il rappresentante della casa editrice Altaforte e la sua attività professionale nel campo dell’editoria estranee allo spirito del Salone del Libro”. Inoltre,prosegue la nota, “intravvedono nelle sue dichiarazioni pubbliche una possibile violazione delle leggi dello Stato“.
Quindi, ecco l’esposto, inviato alla Procura, perché siano i magistrati a valutare “se sussistano i presupposti per rilevare il reato di apologia di fascismo”. Si tratta di una decisione “assunta nella convinzione che anche la forma più radicale dell’intolleranza vada contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto”, conclude la nota.
Il commento di Chiara Appendino
La sindaca di Torino Chiara Appendino ha preso posizione in serata con un post su Facebook. “Rimango e rimaniamo convinti che la forma più radicale dell’intolleranza vada contrastata con le armi della democrazia e dello stato di diritto”.