Qualcuno l’ha chiamata “la più grande mappa del tesoro“ che il mondo abbia mai visto. Parte la caccia ai dobloni dei pirati e dei galeoni spagnoli. La Spagna ha ricostruito una mappa per localizzare la posizione delle navi affondate, allegandola a un elenco dei carichi che esse trasportavano.
Le ricostruzioni accurate localizzano la posizione di ogni vascello, indicano le cause e, soprattutto, elencano i carichi trasportati. Sono quasi 700 i vascelli, galeoni e navi battenti bandiera spagnola che sono naufragati nell’Atlantico.
Il tesoro perso nell’Atlantico
In molti casi i vascelli trasportavano perle, smeraldi e oro. Ora tutti i carichi sono stati localizzati da un gruppo di studiosi spagnoli incaricati dal ministero della Cultura.
Lo studio, dal titolo “Inventario dei naufragi spagnoli in America” e reso noto dal “El Pais”, ricostruisce per la precisione 681 affondamenti. Tra queste c’è anche una delle tre Caravelle di Cristoforo Colombo, la Santa Maria. La nave è affondata nei pressi dell’isola di Bohio – poi ribattezzata Hispaniola. Ci sono poi cinque cacciatorpediniere affondate dalla flotta Usa a Cuba nella guerra tra Spagna e Stati Uniti nel 1898.
E proprio al largo di Cuba sono stati localizzati la maggior parte dei relitti, cioè 249. Mentre altri 153 sono sparsi sui fondali dell’Oceano Atlantico lungo la costa degli attuali Stati Uniti. Altri 66 vicino a Panama e 63 intorno a Hispaniola, divisa attualmente tra gli Stati di Haiti e della Repubblica Dominicana. Gli altri relitti localizzati si trovano per la maggior parte sotto le acque delle Bahamas e di Bermuda.
Preservare i relitti dai saccheggi
Quasi l’80% degli scafi resta interamente da esplorare. Tuttavia, rinfoderate le spade, il Ministero della Cultura spagnolo ha precisato che l’obiettivo della ricerca non è di recuperare tutti i carichi preziosi, ma di preservare i relitti dai saccheggi e da possibili danni fortuiti. Solo dopo, forse e con il tempo, si penserà a recuperare “pezzi da otto”.