Negli ultimi sedici anni è aumentato esponenzialmente il numero degli italiani che non credono alla Shoa che dal 2,7% oggi sono il 15,6%. E’ quanto sostiene il “Rapporto Italia 2020″ dell’Eurispes.
Cresce anche il numero di coloro che ridimensionano la portata della Shoah dall’11,1% al 16,1%. Secondo l’indagine riscuote nel campione un “discreto consenso” l’affermazione secondo cui “molti pensano che Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio” (19,8%).
L’antisemitismo scambiato come una bravata
Per la maggioranza degli italiani, recenti episodi di antisemitismo, non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%).
Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di peggioramento.
Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.
Mussolini viene visto come: “un grande leader”
Trova un “discreto consenso” l’affermazione secondo cui “Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio” (19,8%).
Con percentuali di accordo vicine tra loro seguono “gli italiani non sono fascisti ma amano le personalità forti” (14,3%), “siamo un popolo prevalentemente di destra” (14,1%), “molti italiani sono fascisti” (12,8%) e, infine, “ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani” (12,7%).