Carola Rackete, comandante della Sea Watch, non doveva essere arrestata. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla Procura di Agrigento contro la messa in libertà della cittadina tedesca. La donna, a fine giugno 2019, entrò nel porto di Lampedusa non rispettando il divieto da parte della Guardia di Finanza. Respinto il ricorso che ha dato ragione al Gip di Agrigento, Alessandra Vella. Quest’ultima, infatti, non aveva convalidato l’arresto.
Carola Rackete, la posizione del legale sul caso Sea Watch
Escluso il reato di violenza e resistenza a nave da guerra. Il legale della Rackete, Leonardo Marino, si è così espresso: «Non conosciamo ancora le motivazioni ma adesso sappiamo con certezza che avevamo ragione noi. Carola Rackete non andava arrestataVedremo adesso se la Procura di Agrigento darà seguito a questa pronuncia della Cassazione – afferma l’avvocato Marino – o se andrà avanti su questa sua tesi, che riteniamo folle. Arrestata perché aveva salvato vite umane».