Il Tribunale di Taranto ha emesso la sentenza che di fatto nega la proroga per l’utilizzo dell’Altoforno 2 dell’ex Ilva. Prevista intanto una procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 lavoratori dell’impianto siderurgico. È stata inoltre prevista la chiusura dell’acciaieria numero 1, metà della 2 e altri impianti di piccole dimensioni.
Ex Ilva, la decisione del gruppo ArcelorMittal
La decisione è stata annunciata dall’ad Lucia Morselli che ha parlato con i sindacati dei metalmeccanici. Essa partirà venerdì 13 dicembre e impiegherà circa 3-4 settimane per l’effettivo completamento. Si passa, quindi, dai 1.273 lavoratori a 3.500. L’Altoforno 2 è al centro della cronaca per l’inchiesta riguardante la morte dell’operaio Alessandro Morricella. L’uomo fu investito da una fiammata incandescente, mista a ghisa, durante l’attività di misurazione della temperatura del foro di colata. Nell’acciaieria, attualmente, lavorano circa 8.200 persone.
La posizione della Fim Cisl
Intanto la Fim Cisl Taranto Brindisi ha rilasciato alcune dichiarazioni: «L’azienda ha informato le organizzazioni sindacali che, in seguito al rigetto dell’istanza avanzata dai Commissari dell’Ilva per la proroga allo spegnimento di Afo2, a breve invieranno alle stesse l’avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per 3.500 unità. Sono compresi anche i 1.273 che sarebbero stati collocati in Cigo».