La situazione dei rifiuti a Roma è sempre più insostenibile, e ora Nicola Zingaretti ha dato cinque giorni a Virginia Raggi per trovare nuovi impianti di smaltimento nel territorio di Roma Capitale.
L’ordinanza per l’emergenza rifiuti a Roma
Dunque, il Presidente della Regione ha girato la clessidra, e la sabbia ha cominciato a scendere segnando il tempo che rimane alla Raggi per evitare di essere – in pratica – commissariata. Come spiega Il Messaggero, se il sindaco di Roma non dovesse rispettare la scadenza, al Regione farà infatti valere i “poteri sostitutivi”. Non solo. Perché “in caso di comportamenti omissivi”, continua il quotidiano, per la Raggi scatterà una denuncia “all’autorità giudiziaria”.
Non c’è che dire, questo per Virginia Raggi non è un buon momento, dato che continua a fare terra bruciata intorno a sé. Non solo con la Regione, con cui è scontro aperto da giorni, ma anche con gli esponenti dello stesso Movimento della zona. Civitavecchia, ad esempio, è in rotta con la sindaca dopo che la Raggi ha obbligato con un’ordinnza la discarica di Fosso del Crepacuore a prendere e smaltire la spazzatura di Roma. Dall’altra parte, invece, lo scarica barile tra Campidoglio e Regione ha stancato Zingaretti che ha messo quindi alle strette la sindaca. La quale si è sempre rifiutata di cercare altri impianti di smaltimento sostenendo che l’onere spettasse invece alla Regione. E che comunque, il sito non doveva essere nel territorio di Roma.
Le altre scadenze
Invece, il suo compito sarà proprio quello di cercare i siti dentro Roma, insieme a una commissione tecnica con Roma Capitale, Città metropolitana e Regione. Poi, Roma Capitale dovrà far partire i siti entro 14 giorni. Non sono però le uniche scadenze che ci sono per Virginia Raggi. Entro il 31 marzo infatti si dovrà dotare Ama di un piano indistriale. E poi, Roma dovrà fare in modo di pubblicare un bando per portare i rifiuti all’estero, eindividuare due centri di trasferena.