La procura militare di Roma ha aperto un nuovo fascicolo sul caso Scieri, che riguarda la morte del 26enne Emanuele Scieri, parà militare di leva. Il suo corpo fu ritrovato il 16 agosto 1999 nella caserma “Gamerra” di Pisa, a tre giorni di distanza dalla sua morte. Era ai piedi della torre di asciugatura dei paracadute.
Il caso Scieri
Il caso aveva avuto una svolta nell’agosto 2018, quando la Procura di Pisa aveva indagato tre commilitoni del giovane per omicidio volontario. Infatti, secondo la tesi dell’accusa, la sera del 13 agosto 1999 Emanuele Scieri sarebbe stato vittima di atti di nonnismo. Il giovane infatti sarebbe stato picchiato e spinto a slaire sulla torre, alta dieci metri. Lì gli indagati avrebbero anche fatto pressione con gli scarponi sulle nocche del giovane, che sarebbe caduto. E i tre sarebbero fuggiti, lasciandolo agonizzante. L’omissione di soccorso è una delle prove che secondo la procura di Pisa incriminerebbe Luigi Zbara, Andrea Antico e Alessandro Panella.
Panella rifiuta il Dna
Quest’ultimo è stato convocato nella caserma dei carabinieri, dove i militari gli hanno chiesto il consenso al prelievo di un tampone salivare per il campionamento del Dna. Ma il caporale si è rifiutato di dare il consenso. A quel puinto, i carabinieri l’hanno informato del procedimento a suo carico da parte della giustizia militare per “violenze ad inferiore mediante omicidio in concorso” relativamente alla morte di Scieri.