Gli ex vertici della Banca Monte Paschi di Siena (Mps) sono invischiati in un processo a Milano. Gli imputati sono stati accusati di presunte irregolarità in operazioni finanziarie. La vicenda processuale riguarda il periodo che va da dicembre 2008 a settembre 2012. In questo lasso di tempo si sarebbe dato vita all’occultamento delle perdite causate dall’acquisto di Antonveneta per un costo di circa dieci miliardi di euro.
Processo Mps, le condanne
Sono stati condannati l’ex numero Giuseppe Mussari (7 anni e sei mesi), l’ex dg Antonio Vigni (7 anni e tre mesi) e l’ex responsabile area finanza Gianluca Baldassarri (4 anni e 8 mesi). Inflitta una pena di 5 anni e tre mesi sono stati dati a Daniele Pirondini (ex direttore finanziario).
Le condanne
Sono tredici in totale i condannati. Oltre agli ex vertici di Mps vi sono anche sei ex dirigenti di Deutsche Bank e due ex manager di Nomura: tra gli imputati anche tre società. Nomura ha ricevuto una confisca fissata a 88 milioni di euro. Per Deutsche Bank la cifra ammonta a 64. Nomura è stata multata per 3,45 milioni di euro. I capi di imputazione sono false comunicazioni sociali, aggiotaggio e ostacolo all’Autorità di vigilanza.
La banca senese uscì dal processo con un patteggiamento nel 2016. Oggetto del processo, in particolare, sono state le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria, sul prestito ibrido Fresh e sulla cartolarizzazione Chianti Classico. Operazioni che secondo l’accusa, rappresentata dal pm Giordano Baggio, sarebbero state utilizzate per nascondere perdite per oltre 2 miliardi di euro.