E’ atterrato a Fiumicino Alvin Berisha, il bimbo che la madre, Valbona Berisha, portò via dall’Italia nel 2014, dopo essersi radicalizzata via web in Italia. La donna, divenuta foreign fighter, si unì all’Isis e portò con sé in Siria il piccolo, nel 2014.
Alvin, che dopo la morte della madre in un’esplosione era finito in un campo profughi di Al Hol, nel nord della Siria, ha potuto riabbracciare la madre e le sorelle una volta sceso dal volo di linea Alitalia in arrivo a Fiumicino poco dopo le 7 di questa mattina.
Le dichiarazioni di Conte
La notizia del ritorno a casa di Alvin era stata accolta con sollievo anche dai vertici dello Stato italiani. Il premier Conte aveva commentato: “Il ritorno a casa del bambino è una di quelle notizie che ti riempiono il cuore”. Conte aveva poi ringraziato “tutte le autorità italiane e albanesi, le organizzazioni umanitarie, quanti hanno collaborato per questa operazione complessa, in un teatro difficile come quello siriano”, e aveva poi rivolto anche “un grazie anche a quei media che hanno acceso i riflettori sulla storia del piccolo”.
Alvin Berisha non parla più italiano
Una delle prime cose che i soccorritori hanno notato è stata che il piccolo non parla quasi più italiano. Lo capisce ancora un poco, come hanno notato nella videochiamata, ma in Siria da 5 anni il bambino parla ormai quasi solo l’arabo. La stessa cosa, epr altro, era stata già noatta anche dal padre nello scorso settembre quando lo aveva ritrovato nel campo di Al Hol. Il picolo sembra in buone condizioni di salute, anche se dovrà essere sottoposto ad alcuni esami per verificare le condizioni di alcune vecchie ferite.