La Procura di Palermo ha indagato su alcuni colloqui in carcere. Accusate cinque persone, a vario titolo, di associazione mafiosa e favoreggiamento. Sono finiti dietro le sbarre il capomafia Sciacca, Accursio Dimino, e il membro del Comitato nazionale dei Radicali italiani Antonello Nicosia. Quest’ultimo ha lottato per anni in virtù dei diritti per i detenuti.
Colloqui in carcere, sospettato politico di LeU
L’uomo politico di Liberi e Uguali avrebbe fatto da tramite per l’incontro con alcuni boss detenuti in carcere. Secondo quanto riportato dalla Procura avrebbe avuto un ruolo nei colloqui con i capomafia. Alcuni di essi sono attualmente in carcere con il regime del 41 bis. Sarebbero stati portati all’esterno dei messaggi con tanto di presunti ordini da eseguire. Nicosia è un assistente parlamentare arrestato con l’accusa di avere veicolato messaggi fuori dalle carceri. Dalle indagini è emerso che Nicosia ha accompagnato la deputata Pina Occhionero, passata di recente a Italia Viva (estranea alla vicenda), in alcune ispezione nelle carceri della Sicilia. Durante le visite i boss avrebbero affidato all’uomo dei messaggi da recapitare fuori dalle mura della casa circondariale.