Papa Francesco, nelle scorse ore, ha accettato le dimissioni di Domenico Giani, l’ormai ex capo della Gendarmeria vaticana. Lo ha reso noto un bollettino della Sala Stampa vaticana.
Alcune informazioni riservate erano state divulgate alla stampa
Delle possibili dimissioni di Giani si parlava da giorni, in particolare dal 2 ottobre in avanti, quando alcune disposizioni di servizio riservate, firmate dallo stesso Giani, erano state divulgate ad alcuni organi di stampa. La notizia riguardava la sospensione di diversi dipendenti vaticani in seguito ad alcune indagini, partite dallo Ior, che avevano per oggetto la movimentazione di alcune somme di denaro (richiesta dalla segreteria di Stato vaticana) per il completamento dell’acquisto di un bene immobiliare a Londra.
“Lo scorso 2 ottobre – si legge nella nota della Sala Stampa vaticana – alcuni organi di stampa hanno pubblicato una Disposizione di Servizio riservata, firmata dal Comandante del Corpo della Gendarmeria, dottor Domenico Giani, riguardante gli effetti di alcune limitazioni amministrative disposte nei confronti di personale della Santa Sede. Tale pubblicazione è altamente lesiva sia della dignità delle persone coinvolte, sia della stessa immagine della Gendarmeria. Volendo garantire la giusta serenità per il proseguimento delle indagini coordinate dal Promotore di Giustizia ed eseguite da personale del Corpo, non essendo emerso al momento l`autore materiale della divulgazione all`esterno della disposizione di servizio – riservata agli appartenenti al Corpo della Gendarmeria e della Guardia Svizzera Pontificia – il Comandante Giani, pur non avendo alcuna responsabilità soggettiva nella vicenda, ha rimesso il proprio mandato nelle mani del Santo Padre, in spirito di amore e fedeltà alla Chiesa ed al Successore di Pietro”.
Nell’accettare le dimissioni di Giani, il Pontefice lo ha ringraziato per il lavoro svolto dall’ex capo della Gendarmeria, ricordandone gli alti livelli di competenza e l’indiscutibile professionalità.