Chef Rubio ci è ricascato. Questa mattina, sabato 12 ottobre, ha twittato sulla tragedia di Foggia. Un uomo, una guardia penitenziaria, ha ucciso la moglie e le due figlie, di 12 e 18 anni per poi togliersi la vita. “Vergogna politici“, scrive lo chef. “Guardie penitenziarie e detenuti sono vittime di un sistema penitenziario da rifondare. Siamo tutti vittime di uno ‘Stato’ assente che promette, non mantiene e che lascia morire i suoi figli per poi piangerli con lacrime di coccodrillo”.
Chef Rubio twitta sulla tragedia di Foggia
Il messaggio, questa volta dai toni molto più pacati dei soliti, ha comunque diviso gli utenti in due. Da una parte c’è chi ha condiviso la posizione di Chef Rubio. Dall’altra, come ha riportato l’Adnkronos, c’è chi non ha trovato alcun nesso tra le sue parole e la tragedia avvenuta: “Be’ no, diciamo che in questo caso la guardia penitenziaria è il carnefice e non la vittima”. “Il cuoco sbaglia sempre tutto“. “Rubio, se fare un lavoro di merda potesse giustificare un omicidio plurimo, il 90% di noi sarebbe giustificato. Capita ogni tanto di scrivere stupidaggini, e questa è la volta”. “Chef è l’ennesimo femminicidio, cosa c’entra il sistema penitenziario? E’ come se io ammazzo mia moglie e i miei figli e la responsabilità è dell’ospedale in cui lavoro come portantino. Il problema, in questo caso, è il PATRIARCATO”.
Dopo le critiche, poi, come da consueto copione, è arrivata la replica dello chef: “Sapete in che condizioni sono le carceri italiane? In che condizioni di stress sono costrette a lavorare le guardie penitenziarie? No perché non ci entrate dentro le carceri. Non strumentalizzate, ma analizzate! Tutto c’entra se arrivi a sterminare la tua famiglia e a suicidarti”.
Infine: “Meno reati ma più detenuti, poche misure alternative alla carcerazione e un tasso di suicidi in costante crescita. L’ultimo rapporto sulle carceri italiane fotografa una realtà che continua a peggiorare. E oltre ai detenuti la paga chi ci lavora dentro”.