E’ arrivata la sentenza della Corte Costituzionale che apre al suicidio assistito, ammesso però solo per talune condizioni. I giudici spiegano: “Non è punibile ai sensi dell’articolo 580 del codice penale, a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”.
Consulta: “Non punibile chi a certe condizioni agevola suicidio”
Come riporta l’Adnkronos, la questione era stata sollevata dai giudici in merito alla vicenda di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. Capponi rischiava fino a 12 anni per aver accompagnato Fabiano Antoniani, dj Fabo, a morire in una clinica svizzera.
La Corte “ha subordinato la non punibilità al rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua (articoli 1 e 2 della legge 219/2017) e alla verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del SSN, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente”.