A otto mesi dalla strage di Corinaldo nella discoteca “Lanterna Azzurra”, le intercettazioni della “bada dello spray” mettono i brividi.
“In questo gioco fra son morte 6 persone per questo giochino e noi lo sappiamo…e la cosa che è consapevolezza che fa male fra, e tu lo sai vecchio. Sempre qualcosa da nasconderci, sempre qualcosa da non pensarci fra. E’ andata così, è andata così fra”, diceva uno dei 7 indagati.
La strage di Corinaldo
Era la sera tra il 7 e l’8 dicembre 2018, quando, durante un concerto di Sfera Ebbasta, si scatena il panico. Forse la causa è una bomboletta al peperoncino e la folla corre via. Ma nella calca, muoiono sei persone.
Gli arresti
La svolta, il 3 agosto, quando i carabinieri del comando provinciale di Ancona hanno arrestato sette persone, residenti nella provincia di Modena. Sono tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine. Sei di loro, hanno a loro carico anche l’accusa di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.
Le intercettazioni
Sono state le intercettazioni a far emergere un quadro inquietante. Infatti, pare che la banda avesse usato la stessa tecnica già in altre occasioni. “Perché a Milano io ho rubato più in giro che in discoteca. E’ un’occasione, Milano è occasione”, diceva per esempio il 21 aprile scorso uno degli indagati. In quell’intercettazione, racconta anche della notte di Corinaldo. Durante il viaggio di ritorno, gli indagati incontrano presso un’area di servizio Sfera Ebbasta e uno di loro era quasi intenzionato a rubargli la collana. “Se non era stato per i morti te lo giuro (…) lì, gliela faceva“, si sente nelle intercettazioni.
Ora le sette persone sono accusate di aver usato lo spray al peperoncino per scatenare il panico tra i partecipanti al concerto e derubarli. Le indagini hanno permesso di effettuare la mappatura chimica della tipologie di capsicina, il principio attivo del peperoncino. È stato quindi possibile risalire al principio contenuto nelle bombolette di spray urticante commercializzate ‘Diva’. Una bomboletta della stessa marca, con le tracce di Dna degli arrestati, era stata ritrovata durante i rilievi all’interno della discoteca, in prossimità dell’uscita di emergenza. .