Minacce mafiose all’eurodeputata Rosanna Conte, che aveva presentato una interrogazione sulle infiltrazioni della malavita organizzata nella sua veste di consigliere comunale di Caorle. La cittadina veneta era stata “analizzata” dalla Conte dopo che recenti indagini avevano confermato come in quello specifico pezzo di nord est i clan soprattutto camorristici avessero ripreso a fare affari.
Minacce mafiose al leghista
La visita della Commissione nazionale antimafia nel Veneziano aveva poi suggellato quella necessità civica e politica di chiedere lumi. La risposta non si è fatta attendere, incarnata da “una busta chiusa e anonima contenente fotografie che rappresentano minacce di stampo mafioso”.
L’eurodeputata aveva commentato l’accaduto affermando che “è un atto intimidatorio che mi preoccupa unicamente per la mia famiglia e per chi mi sta vicino. Se si voleva mettere un bavaglio per far sì non si dica che anche a Caorle potrebbe esserci la mafia, con tutte le sue ramificazioni, con me ha sbagliato indirizzo. Anzi, da oggi in poi sarò ancora più decisa e più determinata: non sono minacce come queste che possono fermare chi, come me, crede nella legalità e nella giustizia.
Le parole di Zaia
Purtroppo anche a Caorle vi è da tempo un clima fatto di sospetti e di situazioni poco chiare, a volte anche omertose”. Fra i numerosi attestati di solidarietà giunti alla politica anche quello di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, che ha detto di essere “vicino a Rosanna e a tutta la sua famiglia perché sono momenti dolorosi che conosco bene, durante i quali passano un sacco di idee per la testa. Ma l’unica soluzione è non mollare. Spero che gli inquirenti facciano chiarezza su questa vicenda, che è un atto gravissimo, da condannare senza se e senza ma”.