La trovata era di quelle “ganze”, anche se finalizzate ad eludere la legge. Un detenuto ai domiciliari aveva collegato un cicalino sonoro al citofono di casa per essere avvisato dell’arrivo delle forze dell’ordine che controllavano la sua detenzione. Il tutto per andare dritto al bar e sbevazzare con gli amici. In pratica un cerca persone “anti sbirri” che gli rendesse i pomeriggi un po’ più allegri, conviviali ed etilici.
Evadeva dai domiciliari per andare al bar
Non aveva però fatto i conti, quel 56enne pregiudicato di Darfo Boario, nel Bresciano, con la tigna dei carabinieri deputati al suo controllo. I militari avevano già da tempo sentore del fatto che il sorvegliato avesse messo su qualche machiavellismo per schizzar via per pinte di birra e stavolta l’hanno pensata volpina. Mentre uno citofonava, l’altro era già appostato serenamente davanti all’ingresso del bar dove l’uomo andava ad annegare dispiaceri e canicola. In effetti il pregiudicato era, in flagrante evasione, impegnato a bere un aperitivo con una donna che, verbale alla mano, si è dileguata alla vista della divisa dell’Arma e del cipiglio occhiuto con cui il militare guatava il suo compagno di tavolo. Il 56enne è stato tratto in arresto ed associato al carcere di Canton Monbello. Resterà in galera, per sommatoria procedurale fra la sua bravata e i pregressi giudiziari con cui era già censito. Prosit.