Davide è un bambino disabile che ha chiesto a sua madre di poter giocare a calcio. Si era stancato di fare solo nuoto e voleva scendere in campo calzando degli scarpini con i tacchetti come molti suoi coetanei. Carmela, sua madre, ha deciso di fare di tutto per realizzare il sogno di suo figlio. Ce l’ha messa tutta, e alla fine ha fatto giocare a calcio suo figlio, anche se non può camminare. Davide ora veste la maglia numero 9 della sua squadra “I supereattivi“.
Madre crea squadra di calcio per il figlio disabile
Davide è affetto fin dalla nascita da tetraparesi distonica e deficit comunicativo. Ora si allena con i suoi compagni a Casalotti, nella periferia a ovest di Roma. “Quando mi ha chiesto di voler giocare a pallone, ho iniziato a muovermi per capire come potevo accontentarlo – racconta Carmela. “Non ho trovato nulla. Non c’erano associazioni che facevano giocare in maniera inclusiva bambini con deficit motori. Così ho fondato la nostra associazione “Supereattivi” con l’assistente educativa che seguiva Davide a scuola, una mia amica psicologa e una fisioterapista. Ci siamo autofinanziati. Ho trovato un centro sportivo disposto ad accoglierci gratuitamente, Casalotti Calcio, e un allenatore. L’idea era quella di fare giocare insieme bambini normali e con deficit. Adesso in squadra sono 20, ci sono tra gli altri due gemelli non vedenti di 13 anni e uno con disabilità cognitiva. Si è venuto a creare uno spirito di squadra annullando le differenze. Davide si muove nel campo con il deambulatore”.