L’Anm, Associazione Nazionale Magistrati, si pone in netta contrapposizione con quanto dichiarato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini. A tal proposito è stata diffusa una nota nella quale si evince, secondo l’Anm, il rischio di un clima di odio. «Si registrano ancora una volta dei commenti sprezzanti verso una decisione giudiziaria che è disancorata da qualsiasi riferimento ai suoi contenuti tecnico-giuridici -. Nelle ultime ore, infatti, il rischio di avversione è lampante e lo si può vedere dai post con minacce e insulti nei confronti del Gip di Agrigento, Alessandra Vella. Quando un provvedimento risulta sgradito al ministro dell’Interno – spiega con una nota la Giunta Esecutiva Centrale dell’Anm – scatta immediatamente l’accusa al magistrato di fare politica».
Il riferimento dell’Anm si rifà alla non convalida dell’arresto decisa nei confronti di Carola Rackete. Al comandante della Sea Watch 3 è stato escluso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Da qui è nata la polemica di Matteo Salvini che è intervenuto sul proprio profilo Facebook per commentare la decisione.
Anm e il messaggio a Salvini
«Appare poi estremamente grave – sottolinea ancora l’Associazione Nazionale Magistrati – la prospettazione di una riforma della giustizia finalizzata a selezionare i magistrati, in modo che assumano esclusivamente decisioni gradite alla maggioranza politica del momento». Secondo l’Anm «i giudici, nei tribunali e nelle corti, applicano le leggi interpretandole secondo la Costituzione e le norme sovranazionali. Questo è il loro dovere in uno Stato di diritto e in una democrazia liberale. Costituisce ineludibile garanzia per la tutela dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini».