Il varo di un nuovo Esecutivo ad Haiti sfocia in un atto vandalico, quasi un mezzo golpe, che viene represso dalla polizia con il lancio di gas lacrimogeni. La concitata situazione di Port Au Prince è stata catturata da un video che sta facendo il giro del mondo. Si è trattato del terzo tentativo di ratificare un nuovo governo e nominare un nuovo primo ministro. Anche questo purtroppo però è finito nel caos più assoluto.
Il voto al Senato è stato infatti interrotto quando quattro senatori dell’opposizione hanno preso a saccheggiare la Camera – trascinando sedie, scrivanie e altri mobili sul prato – e la polizia ha sparato gas lacrimogeno sui manifestanti.
La condanna dell’atto di vandalismo
L’atto di vandalismo mascherato da “minigolpe” è stato immediatamente condannato dalle Nazioni Unite, dagli Stati Uniti, dal Canada e da altri membri della comunità internazionale. “Questi eventi deplorevoli vanno contro i principi democratici – ha twittato l’ambasciatore del Canada ad Haiti, Andrè Frenette – il Canada chiede un dialogo nazionale che miri a soluzioni per la sicurezza, la crisi economica e sociale che sta colpendo la popolazione haitiana”.
Le ?? condamne les actes de vandalisme posés au Sénat ce matin. Cet événement déplorable va à l’encontre des principes démocratiques. Le Canada appelle à un dialogue national visant à des solutions à la crise sécuritaire, économique et sociale qui affecte la population haïtienne.
— André Frenette (@AndreFFrenette) 30 maggio 2019
La situazione ad Haiti
Sono ormai due mesi che Haiti non ha un governo e lo stato caraibico si sta impoverendo gradualmente. In più, sta scoprendo il fianco a spinte militari ed a intrighi internazionali che erano culminati, due mesi fa, con la vicenda dei famosi 5 contractors ex membri forze speciali Usa arrestati nel corso di quello che era stato indicato come un raid destabilizzante. Il 18 marzo scorso la Camera aveva esautorato a sorpresa il primo ministro Jean Henry Ceant a cui era subentrato Jean Michel Lapin, ma le fazioni fedeli ai due sono ormai in aperto conflitto, politico e militare.