Il processo per la morte di Pamela Mastropietro si era arricchito solo poco prima della sentenza, di un altro agghiacciante colpo di scena. Il Procuratore Giovanni Giorgio, davanti alla Corte d’Assise di Macerata, aveva dichiarato: “Oseghale ha strumentalizzato Pamela come un giocattolo: si era ripresa ma era in stato confusionale dovuto alla droga, lui frettolosamente ha soddisfatto le sue voglie sessuali inducendola a un rapporto sessuale non protetto”.
Processo Pamela Mastropietro
Secondo la linea difensiva, il rapporto sessuale fu consensuale. La ragazza aveva con sé il necessario per avere un rapporto protetto. Non si capisce dunque “perché mai Pamela avrebbe dovuto decidere di avere solo con Oseghale un rapporto non protetto“. Inoltre, come già risaputo, i resti di Pamela sono stati lavati con la candeggina e alcune parti del corpo non sono state più trovate. Questo, per l’accusa è stato fatto “per cancellare le prove”.
Ergastolo per Oseghale
Per tutte queste ragioni Innocent Oseghale è stato condannato all’ergastolo. La giuria, in camera di consiglio, ha impiegato meno di cinque ore per arrivare alla sentenza. Confermati anche per l’imputato i 18 mesi di isolamento. Il 30enne spacciatore nigeriano è stato condannato per omicidio, occultamento di cadavere per la morte della diciottenne romana.
I familiari della vittima sono rimasti soddisfatti dalla sentenza. Ora, tuttavia, fanno un’altra richiesta: “Ora dovete prendere i complici”.