Durante gli ultimi scontri di Genova, tra antifascisti che protestavano contro un comizio di CasaPound, è stato anche ferito un giornalista. Il vice Questore, in merito alla questione, si è così espresso: “Non saprei riconoscere i poliziotti del reparto mobile che hanno ferito il giornalista Stefano Origone perché indossavano delle maschere anti gas. Ho visto che lo hanno colpito con i manganelli anche dopo averlo fermato, quando ormai era inerme“.
Scontri a Genova
Il giornalista Stefano Origone è stato ferito in più parti del corpo dai poliziotti anche dopo essersi presentato come giornalista. Il vice Questore Giampiero Bove è stato il primo a soccorrerlo. Ora a lui il compito di fare luce sulla vicenda. Bove ha dichiarato di essersi gettato su Stefano per proteggerlo con il proprio corpo.
Lo stesso vice Questore avrebbe poi dichiarato, ad alcuni colleghi, che “il giornalista si trovava al posto sbagliato al momento sbagliato”. In quel concitato frangente, un gruppo di agenti si è scagliato contro i manifestanti per bloccarne e identificarne uno reo di aver lanciato sassi e altri oggetti. Origone era anche vestito di scuro e questo ha contribuito a farlo scambiare per un manifestante.
La testimonianza del giornalista
“Questa esperienza mi ha segnato molto non solo nel fisico – ha dichiarato Origone appena dimesso dall’ospedale. “Ho due dita e una costola rotti, ma ha confermato quanto già sapevo. Esistono poliziotti violenti, ma anche poliziotti capaci e professionali come Giampiero Bove che non smetterò mai di ringraziare perché mi ha salvato la vita”.
Ora Bove e Origone saranno ascoltati dagli agenti della squadra mobile che conducono le indagini.