
Sciolto il Consiglio comunale di Arzano, il paese in cui era ambientato il libro del maestro Marcello D’Orta “Io speriamo che me la cavo”, da cui era stato tratto un delicato film con Paolo Villaggio. Il Consiglio dei Ministri ha sciolto l’organo di governo locale per infiltrazioni camorristiche.
Annullate le elezioni comunali ad Arzano
Ma c’è di più. Il Cdm ha anche annullato le elezioni comunali di domenica prossima a cui concorreva anche il sindaco uscente appoggiato dal movimento di Luigi De Magistris. Tre mesi fa il sindaco era stato sfiduciato e si era reso necessario un ritorno alle urne, che però non ci sarà. Partirà un commissariamento che per ora è fissato a 18 mesi.
Il Cdm, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale del comune dell’hinterland napoletano per infiltrazioni camorristiche. Domenica 26 maggio, ad Arzano si voterà solo per le Europee.
I candidati a sindaco
Secondo Cronache della Campania “in corsa per la poltrona di primo cittadino vi erano tre candidati, sostenuti da sette liste complessive: Fiorella Esposito, sfiduciata appena tre mesi fa dalla carica di sindaco di Arzano e che si presentava supportata da “DemA”, il movimento guidato dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, nonché dalle liste “Attivisti per Arzano” e “La sinistra in Comune”, quindi Gennaro De Mare, sostenuto da liste civiche “Il Popolo della Famiglia”, “Moderati” e “Le nuove generazioni”, e Giuseppe D’Angelo, esponente di Fratelli d’Italia”.
Il provvedimento di scioglimento del Comune di Arzano
Ecco il testo integrale del provvedimento di scioglimento: “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, tenuto conto che, all’esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che espongono il Consiglio comunale di Arzano (NA) alla compromissione del buon andamento dell’attività amministrativa, ne ha deliberato lo scioglimento per un periodo di 18 mesi, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, affidandone la gestione a una Commissione straordinaria”.