Un fortissimo mal di pancia che aveva insospettito la madre, poi la tremenda verità: nessuna colica, ma gli effetti laceranti e lancinanti dello stupro di suo nonno. Una vicenda al limite del surreale, quella che è confluita in delicato procedimento penale per il quale la Procura di Lanciano, in Abruzzo, ha iscritto a registro un anziano. L’uomo è accusato di aver violentato la nipotina di soli 11 anni.
Violenta la nipote
Faccenda delicatissima dunque, che per parte requirente gode del conforto di elementi d’accusa che non sono ancora prove d’aula, le uniche con con il Codice riformato consentono la maturazione del giudizio. Resta però tutto l’impatto di una storia agghiacciante già in questa fase procedurale.
La piccola vittima lamentava da tempo, in un centro della Val di Sangro, dei dolori alla parte bassa dell’addome per i quali la madre si era sentita in dovere di effettuare visite e verifiche empiriche. La verità ipotetica aveva gelato tutti: la vittima era stata violentata, pare ripetutamente. Le verifiche degli inquirenti, subito allertati, avevano concentrato i primi sospetti sul nonno per confluire – come sostiene Liritv.it, in una informazione di garanzia ai sensi dell’articolo 609/bis del codice penale, per violenza sessuale su minore aggravata dall’età inferiore a quella che in punto di diritto funge da spartiacque fra un consenso maturato scientemente e il semplice e tremendo atto di subire senza sapere cosa accade, i 14 anni.
Da audizioni cautissime, condotte con il supporto indispensabile di una psicologa infantile, sarebbe emerso che a inizio 2019 il nonno avrebbe prima palpeggiato, poi violentato la nipotina nei momenti in cui la stessa era in sua custodia perché i genitori erano assenti. Una storia in cui c’è molto ancora da capire e già abbastanza per inorridire.