Minacciato di morte e deriso, è gay e tanto basta. Lui è stanco e pensa di farla finita dopo che era arrivato al punto di pensare a un muro che difendesse casa sua dagli attacchi di quelli che volevano incendiarla perché lì dentro ci abitava un “culattone”. Un cittadino di Verona, Angelo Amato, e il suo compagno sono stati attaccati e dileggiati pesantemente durante la loro partecipazione alla manifestazione parallela al Congresso delle Famiglie.
Blitz omofobo
Di questa aggressione aveva dato menzione lo stesso Amato che, come ha raccontato in un’intervista a Open, non è purtroppo nuovo a situazioni del genere, dove proprio la parola genere funge da discrimine fra violenza e accettazione e scatta il blitz omofobo.
Un video avrebbe immortalato la performance poco simpatica dei “puristi” della famiglia tradizionale, che hanno indirizzato contro di lui e il suo compagno una serie di insulti pesantissimi, uno per tutti: “Culattone di merda, ricordati che sei già morto perché noi ti ammazziamo”.
Tempo fa Angelo e il suo compagno erano stati anche fatti oggetto di un vero attentato, quando qualcuno aveva cercato di dar fuoco alla loro abitazione in provincia di Verona (fonte Giornalettismo). “Stiamo provando a costruire una barriera davanti a casa ma il nostro comune ci sta facendo dei problemi incredibili, è un accanimento – aveva rivelato Angelo ad Open -. A ogni modo noi abbiamo una corda pronta a casa, forse daremo soddisfazione a tutte queste m…, a questa città a maggioranza di destra. Ci attaccheremo, cosi andiamo via da Verona”.