La vicenda dell’autobus in fiamme a Milano ha scioccato la nazione intera. Tuttavia ancora più scioccanti sono la testimonianza di Ramy, che è riuscito a chiamare il 112 dal bus, e l’audio della telefonata fra Adam e sua madre.
Questa mattina, infatti, i carabinieri della Compagnia di San Donato hanno incontrato i giornalisti per ricostruire la vicenda.
Il racconto di Ramy
Alla conferenza stampa era presente anche Ramy, il ragazzo che è riuscito a chiedere aiuto dall’autobus sequestrato da Ousseynou Sy, l’autista ora arrestato e che dovrà rispondere dell’accusa di attentato e tentata strage.
Ramy ha rilasciato una toccante testimonianza ai giornalisti presenti: “L’autista aveva un coltello in mano e ci ha ordinato di consegnare i cellulari. Io ho fatto finta di darlo, ma sono riuscito a tenerlo e nasconderlo.
“Ero seduto negli ultimi posti, – racconta Ramy – così ho detto ai miei compagni di alzare la voce e fare casino mentre io chiedevo aiuto. Ho chiamato i carabinieri e ho spiegato la situazione”.
“Ho temuto per la mia vita, – conclude il giovane eroe – ma volevo salvare me stesso, i miei compagni e i professori. Abbiamo avuto paura fino all’ultimo, quell’uomo aveva un accendino in mano. Anche quando sono saliti i militari abbiamo temuto che riuscisse ad accendere il fuoco con noi dentro”.
La telefonata di Adam
Intanto l’AGI ha diffuso anche l’audio di una telefonata fra Adam, uno dei bambini a bordo dell’autobus incendiato da Ousseynou Sy, e sua madre. Nella conversazione telefonica si sente l’agitazione del bambino, che chiede disperatamente aiuto, e l’incredulità della madre, che inizialmente stenta a credere a quanto riportato dal figlio e poi va letteralmente nel panico.