Mancano dieci giorni esatti al World Congress of Families di Verona, che tanto sta facendo discutere. Una manifestazione che sta alzando un proverbiale polverone non solo per le questioni legate all’approvazione più o meno visibile di membri del governo, ma per i contenuti stessi. Bellezza del matrimonio, diritti dei bambini, donna nella storia, sono solo alcuni dei temi che verranno trattati nella tre giorni dedicata alla famiglia.
Non è un segreto quali siano le posizioni degli organizzatori: per la famiglia e contro tutto ciò che può minarla, dalle unioni omosessuali al divorzio, all’aborto. Posizioni più o meno condivisibili, ma necessariamente legittime.
Gli obiettivi in Agenda
Ecco però che ieri mi sono imbattuta, bighellonando su Facebook, in una fotografia:

Di cosa si tratta? La locandina riporta il logo del World Congress of Families di Verona, e in basso quello della pagina Facebook “Stati generali delle Donne Verona”, una “contromanifestazione” organizzata con concomitanza con il Congresso delle Famiglie. Incuriosita dai 28 punti elencati sono andata a controllare la pagina, ma la fotografia, al momento, è inesistente. Forse, infatti, poteva risultare fraintendibile.
I punti
Già, perché ai punti elencati manca giusto il ripristino della Santa Inquisizione per essere completo. Tra l’idea di vietare i contraccettivi, promuovere gli studi privati a casa, e vietare le diagnostiche prenatali, sembra la tombola del diritto sociale medievale. Ma da dove vengono questi punti? Sono forse quelli fondamentali del World Congress of Families? La risposta è no, o non del tutto.
L’Agenda Europe
Si tratta in realtà dei punti promossi dal blog Agenda Europe. EPF, (European Parliamentary Forum on Population & Development), una rete di parlamentari di tutta Europa impegnati a tutelare la salute sessuale e riproduttiva delle persone nel loro Paese ed all’estero ha pubblicato un documento ( che [su_button url=”https://www.epfweb.org/sites/epfweb.org/files/online_epf_italiano_definitivo_compressed_0.pdf?fbclid=IwAR0kvtL5FgFP5B-2Ll3NUs9ZB320nNeU5arkD_3Ss3O6Gw2yz1l5q801Ug4″]qui[/su_button] potete trovare in italiano) in cui viene spiegato di cosa si tratta.
Il manifesto
In buona sostanza, è un blog nato anonimo nel 2013, ma che presto ha concentrato i suoi membri attorno ad un manifesto: “Ristabilire l’ordine naturale: un’Agenda per l’Europa”. Il documento di EPF riporta le strategie e i temi del manifesto, che sono comunque spiegati anche nel blog Agenda Europe. In poche parole, si tratta di obiettivi che mirano a cancellare decenni di lotte sociali. Ovviamente, intorno al blog gravitano attivisti che si ritrovano durante summit annuali, momenti in cui vengono stabilite strategie da usare per promuovere concretamente le proprie idee e fare pressioni sui governi.
Una componente dietro al World Congress of Families?
Se il manifesto non è direttamente una delle posizioni ufficiali su cui si basa il World Congress of Families, si potrebbe immaginare però che Agenda Europa possa essere una delle sue componenti ispiratrici, soprattutto in chiave europea.
Nel blog di Agenda Europa si legge chiaramente che i principi morali di ognuno non devono restare privati, ma individui con standard morali più alti hanno l'”obbligo” di preservare la società dal degrado morale attraverso leggi basate sulla (loro) morale. Ma in questo modo non si butta al vento la storia della democrazia, per cui lo Stato è chiamato a tutelare tutti i suoi cittadini?
Forse, prima di guardare ingenuamente al World Congress of Families dovremmo chiederci quale idea di società c’è dietro. E non è una società libera.