I morti causati da superbatteri, resistenti ai farmaci, rappresentano un primato europeo piuttosto infelice per l’Italia. A questi si aggiunge il fatto dello scarso igiene per le mani e l’abuso di antibiotici (anche nel mondo animale). In Unione Europea i decessi per questi fattori hanno provocato oltre 33mila decessi. Di queste un terzo sono avvenute in Italia.
Nei prossimi giorni, intanto, si svolgerà un Congresso biennale internazionale Amit (Argomenti di malattie infettive e tropicali) in programma il 14 e il 15 marzo. Alla due giorni milanese, ospitata dalla Federazione delle Associazioni scientifiche e tecniche-Fast di piazzale Morandi, parteciperanno oltre 300 esperti da tutta Italia e dall’estero.
Superbatteri in Italia
Il tesoriere della Simit, Marco Tinelli, analizza il problema delle infezioni. «Attualmente qualunque tipo di infezione, dalle più banali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi quali polmoniti e sepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti».
«Sembra un paradosso – osserva – ma anche una persona che non ha mai preso antibiotici corre il rischio di avere un’infezione da batteri resistenti. Ciò avviene soprattutto se si trova in ospedale o nelle altre strutture di assistenza sanitaria. I batteri non conoscono frontiere e le stesse resistenze che si trovano in Europa o negli Stati Uniti si possono evidenziare in villaggi sperduti in Africa e in America Latina, come il report dell’Oms dimostra chiaramente».