Violenza privata, danneggiamento, deturpamento delle cose altrui e, in casi singoli, mancata notifica delle manifestazioni per tempo e resistenza a pubblico ufficiale, sono questi i profili penali con cui la Procura di Nuoro ha deciso di perseguire dieci pastori sardi impegnati nelle manifestazioni dei giorni scorsi.
Il fascicolo
Le lotte dei pastori isolani sui prezzi del latte sono sfociate dunque in fascicolo giudiziario, nel quale alcuni fra i membri più “attivi” della protesta stessa sono finiti sotto la lente della magistratura. Teatro dei presunti fatti reato, i blocchi stradali attuati nelle scorse settimane, a culmine del braccio di ferro con il governo centrale. Nello specifico sarebbero stati presi di mira quelli attuati sulle strade che da Nuoro conducono a Macomer, a Orotelli, Oniferi, Ottana, Lula e sulle statali 131 e 129.
Condotte illecite
Blocchi di furgoni e condotte illecite avrebbero dunque caratterizzato l’azione di alcuni pastori in quelle specifiche caselle della viabilità sarda. Pare infatti che in alcuni casi i pastori abbiano fermato mezzi commerciali, intimando agli autisti di aprire i portelli e mostrare il contenuto. La paura del crumiraggio avrebbe in buona sostanza potuto alimentare condotte illegali sfociate anche nel diniego attivo all’ordine degli agenti di polizia di lasciar transitare i mezzi presi di mira, ma siamo nel capo delle mere ipotesi che dovranno essere suffragate in procedura dal prosieguo dell’indagine. Anche il tratto che collega il carcere di Badu e’ Carros era stato attenzionato dalla Questura, che aveva censito in quel settore alcuni soggetti con volto travisato poi identificati e segnalati in una lunga relazione consegnata negli uffici della magistratura nuorese.