Un manipolo di esponenti di Forza Nuova è stato rinviato a giudizio a Cesena per istigazione all’odio. Sono undici i militanti che il 5 febbraio di due anni fa avevano inscenato il “funerale dell’Italia”. Portarono in spalla una bara come segno di protesta contro le unioni civili.
È la prima volta che qualcuno viene rinviato a giudizio per istigazione all’odio in base alla legge Mancino.
Corteo funebre
Forza Nuova il 5 febbraio del 2017 aveva sfilato in un corteo funebre davanti al palazzo comunale di Cesena. Il corteo era avvenuto contemporaneamente all’arrivo di Matteo Capacci e Marco Zaccaria che quel giorno hanno celebrato la loro unione civile.
L’idea dei militanti di estrema destra era fare il funerale all’Italia perché “un popolo che non fa figli è un popolo che muore!”.
La prima volta
“Finora ai crimini di odio contro le persone lgbt non era mai stata valutata la possibilità di applicare la legge Mancino-Reale per l’assenza nelle norme di un riferimento esplicito alla discriminazione per orientamento sessuale o identità di genere – ha spiegato il Presidente di Rete Lenford, Miryam Camilleri -. Si tratta di un punto di partenza essenziale per riportare sotto gli occhi di tutte e tutti, magistratura e legislatore, i temi delle discriminazioni e dei reati motivati dall’odio commessi a danno delle persone Lgbt”.